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La strega delle pietre

Recensione del libro di Anna Rasche, pubblicato da Ne/oN.

La morte giunge per tutti. Prenderla in giro è l’unico modo per toglierne l’asprezza.

Questo libro aveva tutti gli elementi per essere un nuovo favorito, ma purtroppo non è riuscito a coinvolgermi: non riesco a trovare qualcosa che mi abbia colpito positivamente, è tutto troppo forzato e innaturale. Ma cerchiamo di andare con ordine, come sempre.
Il mio primo grosso problema è stata la narrazione: lo stile è freddo e distaccato, molto dettagliato ma poco coinvolgente e immersivo, ero sempre consapevole della finzione; il tono cambia costantemente, da leggero e scanzonato a richiamare le novelle alla Boccaccio del ‘300, ma senza riuscire a divertire o alleggerire l’atmosfera, a più cupo e quasi tragico, comprensibile data la peste in corso, ma il passaggio tra i due non è fluido e fin troppo evidente perché possa funzionare. Il vero danno è dato dallo stile, però, perché influenza anche i personaggi, soprattutto con i dialoghi: forzati e anacronistici, non aiutano a dare maggior profondità. Inoltre, da Ginevra al Becchino, non ce ne è uno che è riuscito a coinvolgermi: risultano tutti freddi, poco approfonditi, puramente funzionali alla storia.
Un altro problema, sempre legato allo stile, è l’ambientazione. L’autrice ha sicuramente fatto le sue ricerche, infatti è tutto molto curato e dettagliato, storicamente fedele (almeno per quello che posso notare io), ma risulta arido e scialbo: le descrizioni non sono evocative o vivide, non ho mai avuto la sensazione di trovarmi nella Firenze del ‘300 con Ginevra. Insieme alla scelta un filo troppo moderna per quanto riguarda i dialoghi (come dicevo sopra), ho trovato la lettura pesante e noiosa.
La storia non è riuscita a risollevare le sorti del libro: poco credibile, forzata in più punti con conseguenti buchi di trama (anche se piccoli), il finale è raffazzonato e troppo veloce. Inoltre, il titolo è fuorviante: le pietre sono poco presenti, il loro potere quasi per niente spiegato , nè come funzionano esattamente, chi può usarle e perché; insomma manca tutta la parte stregonesca e fantasy che dal titolo e trama sembrava esserci.

Questo libro, purtroppo, non mi ha convinto per niente. Lo stile della narrazione è troppo freddo e distaccato, i dialoghi forzati e anacronistici, e quindi anche i personaggi risultano freddi e poco approfonditi. La storia è intrigante all’inizio, ma andando avanti diventa poco credibile e lacunosa. L’ambientazione è curata ma per niente immersiva, a causa di descrizioni che risultano scialbe invece che evocative.

Voto: 5/10

La strega delle pietre

di Anna Rasche

Editore: Ne/oN

Pagine: 384

Grazie ai poteri nascosti delle pietre preziose, Ginevra è in grado di guarire i malati. Un dono che è anche una maledizione – condannata come strega, viene cacciata da Firenze. L’esilio di Ginevra dura da quasi dieci anni quando viene convocata di nuovo a Firenze. La peste nera sta devastando l’Italia, e gli stessi uomini che l’hanno cacciata la implorano di tornare. Ginevra acconsente, certa che, finalmente, le sue cure non ortodosse saranno accettate: c’è pur sempre un’epidemia in corso. Ma la missione che le viene affidata è, invece, molto diversa: dovrà usare la sua collezione di pietre per rintracciare un ladro che sta saccheggiando le chiese di Firenze alla ricerca di reliquie dal valore inestimabile – unica speranza di protezione per la città. Se dovesse riuscire in questa missione sarà finalmente riconosciuta come medica, e non sarà mai più accusata di stregoneria. O forse no.

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Le streghe in eterno

Editore: Oscar Mondadori – Collana: Fantastica

Pagine: 576

Nel 1893 non esistono streghe. Un tempo sì, c’erano, negli oscuri giorni selvaggi prima che iniziassero i roghi, ma adesso la stregoneria è solo una questione di graziosi incantesimi e filastrocche e vecchi racconti per bambini. Se le donne vogliono avere una qualsivoglia forma di potere, devono cercarla nell’urna elettorale.
Ma quando le sorelle Eastwood – James Juniper, Agnes Amaranth e Beatrice Belladonna – entrano nell’Associazione per le Donne di New Salem, iniziano a chiedersi se, recuperando antiche parole dimenticate, non sia possibile trasformare quello delle suffragette da un movimento di donne a un movimento di streghe. Inseguite da ombre e morbi, perseguitate da forze che vogliono impedire a una strega di votare – e forse persino di vivere -, le sorelle dovranno immergersi nell’antica magia, tessere nuove alleanze e recuperare il legame che le unisce.
Perché le streghe non esistono, ma esisteranno.